Strolghini, Culatelli, sei
diversi tipi di
annate di parmigiano reggiano, tartine di strolghini alla
griglia con pane appena sfornato, fortana, lambrusco, sei annate di Parmigiano
Reggiano, Culatelli affettati, Pecorini e formaggi alla piastra, fritture di
pesce in cartoccio, tutto ciò per celebrare la settima edizione della “notte
dei culatelli”.
Durante la presentazione della
serata i relatori collocati non a caso davanti alle mucche di razza bruna, dove
qualcuna di loro interviene disturbata forse dai microfoni per manifestare la
propria approvazione. Appena dopo la presentazione la Corte è tutta un
ribollire di fumi e
sapori , che caratterizzano la bassa parmense.
I circa trecento ospiti fanno la
spola, passeggiando in mezzo agli orti, facendosi largo tra gli alberi da
frutta, tra i tanti banchetti assortiti delle tante specialità che questo
territorio sa offrire.
Luciano Spigaroli e la sua famiglia confermano le doti di grandi organizzatori,
i dettagli sono curati nei minimi particolari, dai banchetti alla musica sul
ciglio dell’argine, al bar che delizia tutti quanti con cocktails, gelati al cono e
tanta frutta di stagione.
Oggi la famiglia Spigaroli non
lavora, preferisce festeggiare confondendosi tra i tanti ospiti illustri. Ci
sono i rappresentanti di ALMA, il prestigioso Rettore Gualtiero Marchesi, l’instancabile Presidente della Camera di Commercio Andrea
Zanlari, il Presidente della Provincia Vincenzo
Bernazzoli, sempre presente per testimoniare la vicinanza dell’Ente verso
l’operosità della sua gente.
Dal Talk Show dove viene
presentato il premio di questa bellissima “Notte dei Culatelli” il giornalista
della RAI Alfredo Antonaros presentando i premiati della
serata, facendo anche riferimento alla crisi economica in atto, chiama in causa per una prima risposta il
docente Massimo Montanari esperto di
Storia dell’Alimentazione, il quale partendo dagli insegnamenti del passato cerca
di proporre qualche soluzione per il presente: “In Italia bisogna rivalutare la
figura del contadino, bistrattata da tanti secoli e fino ai giorni nostri”. In
poche parole, bisogna rivalutare chi produce prodotti di alta qualità e cerca di competere
con il mondo intero.
Qui alla Corte Pallavicini, Massimo Spigaroli, sembra aver assunto
da tempo quest’assioma. Qui ci si comporta da contadini dalle prime luci
dall’alba, poi ci si trasforma in abili ristoratori e in abili Chef, nella
persona di Luciano Spigaroli, il
quale mette sui fornelli quanto da secoli questo territorio produce. Grazie alla ricerca storica si è riusciti a
rivalutare una delle razze autoctone di maiale nero e produrre culatelli che
sono la delizia del mondo intero, tra
poco meno di dieci giorni allieteranno lo staff di casa Italia alle Olimpiadi
di Londra. I quali assaggiando le specialità prodotte dalla famiglia Spigaroli
già ne vale una medaglia d’oro. C’è
anche spazio per la solidarietà, oltre a ricordare i terremotati sono stati raccolti
dei fondi per il progetto
“Mille orti in Africa” progetto voluto nel 2011 dallo Slow Food in diverse
località africane, per garantire un agricoltura sostenibile.
La testimonianza dell’attaccamento
alle proprie bestie è racchiusa in un gesto di Massimo, il quale mentre si
svolge il dibattito non resiste, prende
un forcone e porge, amorevolmente, del fieno alle sue mucche, che sono li in
mostra dietro i relatori e sicuramente non capiscono cosa sta succedendo, non
sanno di essere le protagoniste della serata, sicuramente domattina dovranno
dare del buon latte per produrre dell’ottimo parmigiano come quello delle diverse
annate che assaggeremo durante la cena.
Ci sono anche dei maialini, di
alcuni mesi, rappresentano il premio da dare ai fortunati di questa kermesse, che
sono; Renè Redzepi, (chef del
ristorante Noma di Copenaghen, per due anni consecutivi ai primi posti della
classifica the world’s 50 Best Restaurants), Michele Pontecorvo; responsabile relazioni esterne di Ferrarelle; a
Massimo Montanari, docente
universitario di storia medievale e di storia dell’alimentazione all’Università
di Bologna; Fiammetta Fadda
giornalista enogastronomica di Panorama, alla cuoca del Po Mariuccia Menta e
al campione olimpico e
mondiale di canoa Antonio
Rossi e all ’industriale
Roberto Anselmi.
Tra meno di un anno sotto le
abili mani della famiglia Spigaroli saranno trasformati in succulenti
culatelli, strolghini, preti, vescovi, gole e altre prelibatezze che
allieteranno i premiati di questa serata.
La famiglia Spigaroli oggi ha
saputo dimostrare di aver già imparato la soluzione dare a questa crisi.
Tornare a produrre, produrre
qualità, per produrre qualità la sveglia suona presto al mattino e segue le
regole che da sempre segue la natura e non quelle della speculazione finanziaria,
per questo motivo, nella Bassa parmense a Polesine in periodo di boom economico
si stentava a vivere, oggi grazie alla laboriosità di questa famiglia, in tempi
di crisi economica si mangia da Re!
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